Ostello Praha

Praha è l’improvviso temporale 

che la scuote al nostro arrivo:

rumoroso, intenso, luminoso,

eppure caldo, un po’ soffocante.


Praha si fa sentire, ascoltare,

non è una delle vecchie città

che osservano silenziose

la vita scorrere nelle loro strade venose.


Praha ci grida il suo benvenuto

con il tonfo della vecchia porta 

con lo sbattere delle finestre 

con il cigolio del ventilatore 

con i cori ubriachi sulla strada

con i passi frettolosi sulle scale 

con le discussioni nei corridoi 

con le risate ai piani superiori.


Praha non dorme e non dormiamo noi

giorno e notte colano l’un nell’altra 

come i colori degli edifici della città 

e le guglie, e i tetti, e il turchese del cielo in tarda serata.


Ripartiamo dopo tre giorni con triple occhiaia,

mi addormento in autobus 

sotto il cocente brillante sole di Praha

mi sveglio dopo uno strano sogno in un diluvio

e mi dimentico per un attimo che è giugno.

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