Recensione: "Gli Argonauti", Maggie Nelson
Il libro viene presentato come un’autobiografia dell’autrice, eppure, come chiaro dal titolo, non si parla solo di lei. Nelson descrive gli Argonauti come navigatori che durante il loro viaggio rimuovono vecchie parti dalla loro nave per aggiungerne nuove, insomma, il loro bastimento è in continuo mutamento, eppure l’Argo rimane sempre l’Argo. Chi esattamente siano gli Argonauti di cui parla l’autrice non è chiaro: forse intende la sua famiglia, forse intende tutt3 noi. Siamo proprio noi umani con le nostre molteplici sfaccettature il tema principale dell’opera. Nelson parla di identità, e non solo in quanto grande tema dell’attualità, ma come concetto sul quale si basa l’esperienza umana stessa. Le domande che troviamo nel libro ce le siamo poste tutt3: cosa significa essere una persona, una donna, un uomo, altro o entrambe? Cosa vuol dire essere giovani o vecchi, bambini o adulti, genitore, madre o padre? Insomma, chi siamo noi esseri umani, così ossessionati dal definire la nostra identità? Bastano parole su carta per rispondere a queste domande? Nelson decide che sì: la sua scrittura basta per raccontare la sua esperienza di vita, mentre altr3 racconteranno la propria. L’autrice entra così in dialogo con svariati intellettuali (e non solo), da Judith Buttler, ad Eve Kosofsky Sedgwick, Michel Foucault, Claire Parnet e Gilles Deleuze, e moltissim3 altr3: tutte voci singole e diverse che si uniscono in un impressionante tentativo di rispondere alla domanda: chi e cosa siamo? Nonostante la molteplicità di voci e l’assenza di una qualsiasi suddivisione in capitoli o tematiche, riusciamo a rimanere a bordo dell’Argo dall’inizio alla fine; Nelson ci guida sapientemente con stile deciso e cullante allo stesso tempo. Il suo tono riesce ad essere quotidiano, a tratti quasi basso, eppure incredibilmente lirico, dimostrando appieno la forza delle sue parole e sfidando chiunque dichiari la rovina della letteratura contemporanea. Gli Argonauti è un libro che “apre la mente” in tutti i modi possibili, invitandoci a riflettere su noi stessi come individui, ma anche come società, come umani. Si tratta di una lettura estremamente educativa e a tratti accademica, ma che sa essere incredibilmente divertente, o anche malinconica e soffocante. Se si dovesse descrivere l’opera brevemente ci sono però solo un paio di parole veramente adatte: un grandissimo grido di libertà! Versione originale: Nelson, Maggie. The Argonauts. Melville House UK, 2016. Traduzione italiana: Nelson, Maggie. Gli Argonauti. Tradotto da Francesca Crescentini, Il Saggiatore, 2016.
Commenti
Posta un commento